Ugo Pericoli

Romano, figlio del baby boom. Da piccolo, i miei amici e i miei familiari mi prendevano in giro quando gli parlavo dei viaggi che avrei voluto fare da grande. Immaginavo che “viaggiare” significasse vedere quel che anche gli altri possono vedere, ma pensare ciò che nessuno ha mai pensato su di esso. Ad un certo punto iniziai a viaggiare. Con il trascorrere del tempo, mi accorgevo che stavo migliorando come persona. Viaggiare rende umili. Perché viaggiare significa anche sbagliare e ammettere i propri errori. I miei amici iniziarono a chiedermi consigli, e alle loro feste, mi chiedevano di raccontare qualcosa in più suoi miei viaggi. Il loro cambiamento mi ha motivato a sviluppare la mia passione, non dimenticando mai che quel che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo.
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